Strumenti


Come ben sappiamo tutti, una bella ripresa nasce da una moltitudine di fattori, fra questi, la guida riveste certamente un ruolo fondamentale. In materia si trovano e si leggono tanti articoli. Molti sono gli spunti dati dai "big" dell'astrofotografia, ancor di più i disparati punti di vista che spesso non mancano di animare vari forum con queste infinite discussioni alla ricerca di sistemi perfetti.
Ho provato in merito un pò di tutto: rifrattori in parallelo decentrabili e fissi, piccoli maksutov, cortissimi e.finder etc.etc. , non che i risultati ultimamente raggiunti non siano stati soddisfacenti, tutt'altro, ma non sono ancora riuscito a cimentarmi con metodo e costanza nella guida fuori asse. 
Tuttavia mai mollare. La continua ricerca di una guida affidabile, comoda e sicura in ogni occasione oltre che compattare al massimo la strumentazione è sempre stato un importatnete obbiettivo di ogni astrofotografo. 
Forse, il piccolo prisma, la meccanica di questi accessori parecchio ballerina, il fatto stesso che le guide fuori asse "economiche" sono a mio avviso poco pratiche, hanno fatto si che con l'amico Paolo, si congegnasse una sorta di nuova guida fuori asse integrata ad un rototatore di campo. 
Il tutto è stato poi costruito.

Questo particolare accessorio, adattabile a qualsiasi strumento, permette una rotazione del campo di ripresa indipendentemente dal sensore (nelle foto la piccola StarShoot ma anche la grande ST402ME) di guida .

Due comodi pomelli laterali bloccano o sbloccano i relativi dispositivi. Il prisma (simile a quello della g.f.a. della StarlightXpress) può scorrere su e giù nel campo di piena luce al fine di evitare vignettature in caso si utilizzino sensori dalle dimensioni generose. Il fuoco del sensore di guida è raggiungibile mediante dedicate prolunghe (dal passo T2) e da piccole escursioni (indipendenti dal saliscendi del prisma) possibili agendo su 2 grani (non visibili in foto).

Certo alla fine qualcuno potrebbe obiettare che con i rifrattori il problema è meno sentito rispetto a strumenti a specchio soprattutto quando con questi ultimi si lavora con focali medio lunghe però perchè non estendere anche ai tele a lenti questo dispositivo ?
Non resta che provare!
Cercherò di postare anche il grafico di guida e le oggettive impressioni ricevute ma al momento, non vi nascondo che l'insieme è quanto meno solido, molto preciso (dalle primissime prove ho appurato che non si perde il fuoco ne con la rotazione per la ricerca della stella di guida ne ruotando il sensore di ripresa per riorganizzare l'inquadratura)!!
A presto dunque.



Ecco un primo assetto "da battaglia" in corso di test fotografici soprattutto per l'ottica principale (FSQ). Diversi sono gli accessori non "originali" che con l'amico Paolo (www.lbastro.it) abbiamo rivisto per migliorare questo strumento dato che a nostro giudizio (mio e di Paolo), il costruttore (eccelso nelle ottiche) non altrettanto cura alcuni aspetti meccanici. Va riconosciuto che il fuocheggiatore di questo tele è tutt'altra cosa rispetto alla precedente serie N ma il ricercato contenimento della lunghezza complessiva di questa ottica e la cortissima escursione del tubo di focheggiatura (circa 40 mm), determinano una posizione del piano focale che giace a quasi 18 cm dal primo raccordo (ridotto a 72 mm di diametro) utile per agganciare tutto il treno di accessori.



Questo tele è si dotato di sistema di rotazione (valido per riallineare camere e quant'altro collegato direttamente a vite) che però fa ruotare (e perdere il fuoco) tutto quanto sta a valle dello stesso, incluso il cercatore che potrebbe finire in posizioni impossibili.





Alcuni particolari come la "semplice" staffetta progettata per il Robofocus (indispensabile per un fuoco preciso) visto che la tolleranza di questa ottica non lascia certo troppo margine ( a f 5 abbiamo 55 micron di zona critica)





e seppur non in primissimo piano, un nuovissimo rotatore completo di incisioni a 360° che risolve non pochi problemi soprattutto in fase si installazione del CCD munito di ruota portafiltri con attacco T2 (42x0,75).






Un secondo set-up che come differenza principale ha solo il sistema di autoguida costituito da un "e.finder e ST402ME" comodamente ma rigidamente istallato su di una slitta (tipo Losmandy) che si innesta sulla piastra superiore





Ecco invece un primo piano del solo sistema di autoguida.

Per tutti coloro che possiedono un Pentax 75, guardate un po che ha combinato il prode Paolo del suo esemplare.

In sintesi:
anelli, quik-release per cercatore, piastra a coda di rondine passo "Losmandy" superiore e inferiore, dispositivo a sgancio rapido fissa SX con e.finder ......insomma roba da "Ispettore Gadget".